
La montagna offre diverse possibilità per divertirsi e smaltire qualche chilo. Ma quello più diffuso è lo sci. Potenzia la muscolatura e la capacità polmonare. Ma è importante seguire alcune precauzioni.
Lo sci è senza dubbio uno degli sport fra i più diffusi in questo periodo, per i quali occorre una preparazione fisica che predisponga il nostro fisico a sollecitazioni e movimenti non abituali, per questa ragione l’attività di pre-sciistica è fondamentale per evitare traumi. Buona lettura.
Chi si fa più male
La fascia di età più colpita da incidenti da sci è quella dei 30/50 enni, composta al 70% da uomini e al 30% da donne.
I maschi sono un po’ più spavaldi quindi è più alto il rischio di traumi, mentre per quanto riguarda gli incidenti di snowboard la fascia dei 20/30enni è quella sottoposta a rischio maggiore per l’alta competitività, sebbene si tratti di giovani abbastanza allenati. I traumi sono provocati da cadute che coinvolgono spalla e arti superiori, mentre per chi pratica sci non è necessario cadere per riportare una lesione del legamento crociato.
Attenzione a ginocchia e spalle
I legamenti del ginocchio sono particolarmente esposti quando si scia.
Il cosiddetto crociato se viene sottoposto a sforzi bruschi e utilizzato a freddo rischia di rompersi, ovviamente, un intervento in artroscopia permette di rimediare al danno subito.
L’età tuttavia incide sull’esito: un conto è romperlo a 20 anni e un altro a 50, più si è avanti con l’età e più i tempi di recupero si allungano. Ma non è solo il legamento crociato a rischio. Attenzione anche a spalla, braccia e polsi soprattutto per i praticanti dello snowboard.
Sono loro, infatti, quelli più esposti a lussazioni e fratture di una certa entità. A volte basta una banale caduta per compromettere seriamente l’uso della spalla. Non sottovalutare il dolore, meglio andare da un ortopedico ed effettuare una semplice radiografia anziché spostare in avanti un dolore che può nascondere qualche spiacevole sorpresa.
La difesa degli occhi
Non solo gambe: anche pelle e occhi necessitano di protezione, dal sole, in primo luogo, perché il rischio di scottarsi è alto.
In montagna il riflesso del sole sulla neve e sul ghiaccio rende ancora più pericolosa l’esposizione, perché è amplificato di 4 volte rispetto a quello della sabbia e la quantità di raggi Uvb (responsabili di eritemi e scottature) aumenta del 4 per cento ogni 300 metri di quota.
Purtroppo questi raggi vengono poco o nulla bloccati dai filtri chimici presenti nelle creme solari, gli alpinisti scalatori, infatti, preferiscono adoperare le creme ad alto contenuto di Ossido di Zinco, un pigmento che riflette i raggi del sole, ma che rende bianca la pelle e, quindi, non è comunemente accettato.
Il consiglio è quello di indossare il cappello con visiera o il casco da sci e gli occhiali a maschera proteggenti e per la parte che rimane scoperta del volto come guance, naso, bocca, mento e collo utilizzare, durante le discese con gli sci o le risalite sugli impianti, un foulard di seta, che mantiene in ombra la pelle.
BESCA parole … Consigli del Fisioterapista by Stefano Bescapè
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Presciistica: articolazioni allenate e sei più sereno sugli sci
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Buon benessere…
Stefano
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