
Le cattive abitudini scolastiche: la Scoliosi
Nell’età infantile e puberale nascono alcuni atteggiamenti o cattive abitudini, le posture da studio ad esempio.
In questo post oggi vi parlerò di un problematica molto nota che si presenta prevalentemente nella fase di crescita.
Vedremo brevemente di comprendere in modo semplice che cos’è la scoliosi, come curarla e prevenirla.
Alcuni cenni storici
La scoliosi è una deformità della colonna vertebrale nota e studiata fin dall’antichità.
Nel 300 a.C Ippocrate, classificò varie difformità angolari della colonna vertebrale e ideò una serie di strumenti per ridurne le anomalie.
Il nome scoliosi deriva dal termine greco skolìosis ‘incurvamento’, che a sua volta deriva da skolìos ‘curvo’.
Cos’è la Scoliosi?
La scoliosi si presenta come una deviazione laterale, della colonna vertebrale associata alla rotazione dei corpi vertebrali.
Questa rotazione si accompagna ad una deformazione dei dischi intervertebrali e a retrazioni (accorciamenti) muscolari e dei legamenti.
E’ bene precisare che se non vi è rotazione dei corpi vertebrali non si può parlare di scoliosi e l’anomalia prende il nome di ‘paramorfismo’.
Tale condizione necessità di trattamenti particolari come la ginnastica correttiva, rieducativa e la rieducazione posturale globale abbinate ad adeguate attività fisica e sportiva.
Il termine paramorfismo o atteggiamento scoliotico può quindi indicare semplicemente un atteggiamento posturale scorretto.
Le cause della Scoliosi
Le scoliosi sono ‘idiopatiche’, atteggiamenti naturali, nel 70-80% dei casi, dove insorgono senza alcuna causa apparente;
il rimanente 20-30% è rappresentato da scoliosi congenite o acquisite (es. in seguito a traumi, infezioni, tumori o artrite).
La principale causa di comparsa di questa difformità è dettata da uno squilibrio tra sviluppo scheletrico e muscolare.
Per questo motivo le scoliosi ‘idiopatiche’ compaiono prevalentemente nell’età infantile e puberale, periodi in cui l’accrescimento osseo è elevato.
La scoliosi colpisce prevalentemente le femmine rispetto ai maschi,
inoltre le probabilità di un figlio di una madre scoliotica di sviluppare la scoliosi sono 10 volte maggiori rispetto ad un individuo figlio di una madre normale.
La diagnosi in sintesi
Un’anamnesi ben condotta può fornire dati importanti per l’inquadramento del paziente.
L’esame obiettivo del rachide va condotto in ortostatismo (posizione eretta) con un esame antropometrico (valutazione statica) per una corretta anamnesi valutando la presenza di uno dei seguenti segni:
- curve della colonna sul piano frontale
- eventuali rotazioni vertebrali con gibbi dorso-lombari
- spalle a diversa altezza
- bacino sbilanciato e una o entrambe le scapole prominenti
- inclinazione della postura da un lato
- assimetria dei triangoli della taglia
- bacino retroverso o antiverso
- intre-extra rotazioni del femore
- ginocchia vere-valghe
- retro piede varo-valgo
- piede piatto-cavo
Indicazioni terapeutiche
- una curva compresa fra 15-20°: richiede attività motoria generica per potenziare i muscoli e soprattutto programma fisioterapico di ginnastica correttiva
- una curva oltre 20° fino a 30-35°: richiede fisioterapia di ginnastica correttiva con e senza busto ortopedico
- una curva oltre 35-40°: richiede trattamento chirurgico dopo attenta e approfondita valutazione ortopedica con programma pre-post operatorio di ginnastica correttiva con e senza busto
Nel primo caso (angoli 15-20°) viene attuata l’attività di ‘osservazione e prevenzione’
- l’osservazione prevede controlli clinici ogni 6 mesi e radiografici annuali
- la prevenzione si attua tramite l’educazione posturale e la regolare pratica di attività fisica
Nel secondo caso (angoli 25-40°) viene attuato il ‘trattamento incruento’
- ha lo scopo di fermare o rallentare l’evoluzione della curva. Per le situazioni più gravi si utilizzano corsetti, mobili o fissi
Nel terzo caso (deviazioni maggiori di 35-40°) vieni attuato il ‘trattamento chirurgico’, da effettuarsi dopo i (15-17 anni) per evitare che l’artrodesi interferisca con l’accrescimento osseo
- Ha lo scopo di bloccare la deformità impedendone l’evoluzione evitando così complicazioni respiratorie o neurologiche
Attività fisica e scoliosi
L’attività fisica è particolarmente indicata nei casi di scoliosi lieve o moderata.
Quando si parla di scoliosi è sbagliato considerare il nuoto come mezzo primario di prevenzione e cura; dipende dalla tipologia di curva e dei muscoli da sviluppare e quelli da allungare.
Alla luce delle conoscenze attuali gli sport di carico hanno infatti effetti benefici di gran lunga superiori al nuoto.
In particolari situazioni (movimenti asimmetrici o che richiedono un inarcamento della schiena) tale sport può risultare addirittura controproducente.
Per combattere la scoliosi occorre pertanto scegliere attività sportive che non prevedano mobilità eccessive della colonna vertebrale.
Ancor più indicata risulta la pratica della cosiddetta “ginnastica medica correttiva” sotto la supervisione di un esperto fisioterapista.
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